Qualche mese fa ho avuto il piacere di partecipare a un appuntamento di benessere immerso nella natura organizzato dalla naturopata e riflessologa plantare Valentina Sgreccia. Valentina ha condotto il gruppo dei partecipanti in un percorso guidato (dalla respirazione consapevole, allo stretching, dal bare footing alla riflessologia plantare con una breve meditazione finale) nella preistorica Selva di Castelfidardo, un polmone verde nel cuore delle Marche.
La seduta ci ha lasciato rilassati e più sereni. Al termine e ho chiesto a Valentina qualche informazione in più sulla riflessologia plantare. Ecco le risposte.
Quali sono i benefici?
V. – I benefici della riflessologia plantare sono molteplici, è un trattamento che ti permette di fare un lavoro di prevenzione, di ripristinare e mantenere il tuo equilibrio psico-fisico, emotivo ed energetico e di accompagnare la persona a contattare la causa profonda del disagio.
Il campo di applicazione della riflessologia è molto vasto, è utile per ridurre gli stati di stress, ansia, insonnia, per agire su dolori articolari, tensioni muscolari, mal di testa, dolori mestruali, intervenire su disturbi digestivi, favorire la circolazione e i processi di depurazione, e molto altro ancora!
F – Come avviene una seduta?
V. – Una seduta inizia con una prima parte di anamnesi dove si raccolgono quante più informazioni possibili sulla persona per avere un quadro chiaro e globale così da cucire un percorso su misura per il cliente. Dopodiché la persona viene fatta stendere su un lettino a piedi nudi e attraverso l’ascolto, l’osservazione e i vari segnali che il piede manifesta si procede con il trattamento studiato per il cliente per ottenere un risultato quanto più veloce e mirato possibile. All’occorrenza integro il trattamento con altre tecniche che
lavorano in sinergia per potenziare i benefici. La durata del trattamento è di circa un’ora.
F. – Quante sedute servono per trarre i primi benefici?
V. – Non c’è un numero standard di sedute, in quanto dipende dal disturbo o tematica sulle quali dobbiamo lavorare, dalla sua cronicità e infine da come risponde l’organismo della persona poiché ogni corpo ha i suoi tempi di risposta.
F. – Ci sono controindicazioni?
V. – E’ una tecnica che va bene per la maggior parte delle persone, ovvio però che ci sono alcune situazioni in cui occorre valutare accuratamente la condizione per capire come intervenire in maniera responsabile.
Grazie, Valentina. Ora non resta che provare i benefici della riflessologia plantare!
Grazie anche alla Fondazione Ferretti di Castelfidardo per aver ospitato l’evento.
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