Un aspetto tra i più affascinanti della moda è la stretta connessione tra società, cultura, trend e storia. Il Tartan è un tessuto amatissimo che ha attraversato indenne secoli, tessuto forte e longevo accontenta tutti, è nobile e popolare, classico e rivoluzionario.
Come ogni Natale il Tartan torna alla ribalta, luci dorate si mescolano alle classiche righe orizzontali e verticali nei vari colori dei clan, basta aggiungere un tocco di scozzese e siamo pronti per la festa! A proposito, mai gettare del tessuto tartan! (ne potete sempre ricavare una sciarpa, decorazioni e dettagli per arricchire gli outfit o … l’albero di Natale).
Il tartan ha un’ origine antica, in Scozia i primi esempi risalgono al IV° secolo D.C. All’inizio non aveva un significato preciso o un simbolo, era solo un tessuto di lana a righe orizzontali e verticali formante quadri, alcuni pattern erano più popolari in alcune zone piuttosto che in altre. Solo molto tempo dopo, con la battaglia di Culloden (Scozia) combattuta nel 1746 il Tartan assunse un significato preciso: il governo inglese proibì infatti di indossare il tartan nelle Highlands, uno dei tanti modi per contrastare la ribellione scozzese.
Interessante scoprire come l’idea di named tartan (ogni modello di tartan ha un nome) si concretizzi nel 1822 quando e Giorgio IV in visita a Edimburgo partecipò ad un “vero e proprio tartan party” organizzato dal famoso scrittore Sir Walter Scott (l’autore di Ivanhoe per capirci). Alcuni capi dei clan invitati a salutare il re non possedevano un tartan, da qui l’esigenza di crearne di nuovi per l’occasione e affibbiargli un nome.
La regina Vittoria e il marito Alberto fecero un uso massiccio di tartan quando si trattò di arredare il castello di Balmoral in Scozia: dalla tappezzeria alle tovaglie. Ancora oggi questo tessuto è legato alla famiglia reale inglese.
Interessante l’uso dissacratorio del tartan nell’estetica punk a cominciare dalla fine degli anni ’70. Vivienne Westwood, insieme ai tessuti stracciati, al lattice ne fece uno dei suoi capisaldi, oggi le prime collezioni della designer (Pirate collection) sono entrate nei musei e dunque a far parte della storia della moda. La famosa designer inglese e attivista insieme al marito Andreas continua a riproporlo nelle sue collezioni.
I tessuti a quadri tornano alla ribalta (anche se in fondo non ne erano mai usciti) negli anni ’90 grazie al movimento grunge, alla band dei Nirvana e a un’estetica minimale imperante all’epoca.
Il Tartan con il passare del tempo si è diffuso in tutto il mondo, dagli anni ’20 Burberry continua a creare e vendere con successo il “ Burberry check” , lo ritroviamo in moltissime collezioni. Ogni stilista è libero di dare il proprio contributo rinnovando e “togliendo un po’ di polvere” a questo straordinario e longevo tessuto.
Lascia un commento