Avete presente il film “Julie and Julia” con Meril Streep che interpreta la simpatica e bravissima Julia Child? La Child dopo aver frequentato la famosa scuola di cucina Cordon Bleu a Parigi torna in America decisa a insegnare agli americani degli anni ‘50 la cucina francese e riscuote un gran successo!
Ecco, la storia di Simonetta Capotondo, nel web Sfoglina Simonetta, mi ha ricordato un po‘ questo film: Simonetta a un certo punto della sua vita, con entusiamo, parte per gli Stati Uniti e insegna a cucinare agli americani piatti buoni, anzi buonissimi, della nostra tradizione coniugando saper fare e cultura. Naturalmente, con successo!
Sfoglina Simonetta è presente nei social media, di recente l’abbiamo vista anche nel programma televisivo L’Italia a morsi della brava e nota foodblogger Chiara Maci. Ha tenuto corsi alla Scuola di arte culinaria Cordon Bleu Firenze, a Eataly a Milano, ricevuto riconoscimenti e … ma andiamo con ordine.
La sua storia comincia nel 2009 quando, stanca di fare l’impiegata, decide di dare una svolta alla sua vita per dedicarsi all’affascinante mondo della ristorazione. Questo è il suo racconto:
“Metto insieme la tradizione della sfoglia e i ricordi della nonna… mi esercito…e mi propongo ai ristoranti! Iniziano i primi lavori come sfoglina (questo termine non era molto conosciuto nelle Marche, la mia regione) decido di qualificarmi, di perfezionare il metodo, così ottengo il diploma Tecnico Servizi Ristorativi nel 2014 e frequento una famosa scuola per sfogline a Bologna.
Lavorando al ristorante con postazione a vista, noto subito l’enorme interesse per questo mestiere, soprattutto da parte dei turisti. Decido di crearmi una professione dove posso trasmettere le mie conoscenze, stare più a contatto con la gente e magari viaggiare…nasce Sfoglina Simonetta – insegnante itinerante.
Inizialmente i corsi sono amatoriali poi arrivano le richieste per corsi professionali e partecipazioni ad eventi importanti nazionali ed internazionali. Comincio a insegnare anche piatti regionali e tutti i formati di pasta dal Nord al Sud Italia.
Nel 2016 iniziano le esperienze lavorative negli Stati Uniti, vengo infatti contattata dal famoso chef stellato Fabio Trabocchi di origini marchigiane per mostrare la tradizione della sfoglia in occasione di eventi, interviste, premiazioni Michelin e apertura dei nuovi ristoranti. Nel 2019 entro ufficialmente a far parte del suo staff e mi occupo di formazione del personale, ricerca di nuove ricette e corsi amatoriali presso vari ristoranti”.
F. Benvenuta Simonetta, parto subito con le domande. La cucina è social e … socializzazione. Sei attivissima sui social media, chi fa parte della tua community?
Simonetta: A causa dell’emergenza sanitaria non sono potuta ripartire per gli Stati Uniti e nemmeno tornare ai corsi amatoriali dal vivo, sentivo forte il bisogno di comunicare così ho cominciato a utilizzare i canali social, Le persone amano socializzare soprattutto in tempo di lockdown, ho pensato: “qual è il metodo migliore se non la cucina?” Con mia grande sorpresa ho ottenuto ottimi risultati (anche nei social destinati a un pubblico molto giovane). La mia community è formata da persone che amano cucinare, mangiare, che sono curiose di scoprire la grande tradizione culinaria, italiani e americani, amatori del buon cibo e anche professionisti del settore.
F. L’esperienza di insegnare all’estero … la tua più grande soddisfazione …
S. Insegnare negli Stati Uniti é stata un’esperienza unica, molto gratificante, insegnavo sia al personale dei ristoranti Sfoglina dello chef stellato Fabio Trabocchi e ai loro clienti durante i corsi amatoriali che si tenevano tutti i sabati. L’esperienza mi ha fatto crescere professionalmente. I gusti degli americani sono diversi dai nostri ma se un piatto viene ben presentato e spiegato imparano a riconoscere il gusto italiano. La mia soddisfazione era proprio questa: al termine delle lezioni, al momento di mangiare tutti insieme la pasta che avevamo cucinato, anche un semplice piatto di tagliatelle al pomodoro fatte a mano diventa un momento di condivisione e di calore molto apprezzato, i miei “alunni” erano felici e io mi sentivo come a casa. Gli americani che si appassionano della cucina italiana, studiano, fanno ricerche acquistano libri e … li scrivono! Ho scoperto libri di pasta scritti benissimo con antiche ricette che parlano di territorio e autenticità come le cresc tajat, i tacconi i vincisgrassi o i frescarelli della tradizione marchigiana.
F. Un piatto bello (dal punto di vista estetico) e buono (che ci fa bene alla salute) magari anche semplice da realizzare per i lettori. Chiedo troppo?
S. I piatti semplici di pasta da realizzare sono quelli che non richiedono l’ uso del matterello o comunque una sfoglia all’uovo, mi vengono in mente gli gnocchi, molto belli quelli con la patata viola, i passatelli, oppure le Cresc tajat , ….ecco questo è un piatto che mi piace molto e che racchiude le tradizioni marchigiane della cucina povera, rappresenta perfettamente il piatto del riciclo.
E’ fatto con una parte di polenta avanzata dal giorno primo e metà di farina. Si impasta il tutto, si tira una sfoglia non troppo sottile di circa 2 mm e si taglia a rombi. Cotta e condita con un semplice “sugo finto” o sugo al pomodoro.
Oppure un piatto molto bello che ho realizzato per una rivista online e che racchiude tutti i sapori della bellissima Riviera del Conero: ravioli con la farina biologica Agriturismo Rustico del Conero e ripieno di brasato al Rosso Conero. Il vino che ho scelto: Il Cacciatore di sogni di La Calcinara perché proviene dalla mia terra, la Riviera del Conero. Il tannino morbido e dolce riesce ad esaltare la riduzione che serve per l’impiattamento. La sapidità minerale ricorda la macchia mediterranea e si sposa perfettamente alla pasta fresca marchigiana. Ho chiamato il piatto Onde di Portonovo (anche se è un piatto di carne!) per la forma ondulata della pasta e delle cialde di parmigiano, mi ricordavano il mare in movimento, quello di casa … la splendida spiaggia di Portonovo!
Non vedo l’ora di assaggiarlo e immagino … anche voi. Come diceva Julia Child:
Bon appetit!
Beatrix Pezzati
Grazie di questa intervista davvero golosa!
FRANCESCA
Sono contenta che ti sia piaciuta, Beatrix!