Scorcio di campagna (Filottrano)
Quello che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo ci ha costretto a ripensare, rivedere l’idea di vacanza, di spostamento. A dire la verità ci ha costretto a ripensare a un sacco di cose che riguardano la nostra vita…
Per esempio la nostra idea di vacanza.
Si accorciano le distanze, i viaggi lunghi per il momento sono accantonati, la bellezza è di casa in Italia, lo sappiamo bene, siamo super privilegiati. Dunque, approfittiamone!
Il turismo di prossimità, è tornato di moda.
Alcuni benefici? Meno chilometri, meno inquinamento. E in più diamo una mano all’economia locale.
Ho riflettuto su alcune parole che per me sono legate a questa nuova (vecchia?) idea di vacanza, di gita fuori porta, le scrivo di seguito senza un ordine, così come vengono, in pieno spirito slow.
- tempo: lento, appunto, il viaggio va gustato, assaporato in tutta la sua bellezza (lentezza), un modo più consapevole di vivere il territorio.
- paesaggio: inteso come luogo dove spaziare con gli occhi, un paesaggio fatto di profumi, di odori. Il paesaggio che è armonia, un luogo dell’anima dove perdersi e ritrovarsi.
- arte: in Italia arte e paesaggio vanno a braccetto, riscoprire la chiesetta del borgo che magari nasconde un tesoro nascosto nella cripta, il piccolo museo, l’area archeologica, le rovine di un castello.
- genuinità, autenticità: delle persone ma anche del cibo.
- gustare: ristorantino o picnic, cibo d’asporto, l’importante è che stuzzichi il palato, non è mangiare ma gustare appieno.
- gente del posto: salutare, scambiarci due parole per capire, conoscere, scoprire o solo per sentire come va.
- mezzi alternativi: la bici, il cavallo, la canoa! O camminare …
- programmare ma anche no. C’è l’idea di raggiungere un tal posto poi però ci si ferma lungo la strada, c’è quel borgo sulla collina circondato dai vigneti, l’ansa di un fiume dove prendere il fresco… Si può procedere diritti alla meta o raggiungerla zigzagando qua e là. Oppure non raggiungerla proprio perché quello che stavamo cercando l’abbiamo trovato prima.
- oziare: sonnecchiare con la guancia solleticata da uno stelo d’erba, leggere qualche pagina di un libro sotto un albero, quietare la mente, meditare, fingere di avere tutto il tempo del mondo e crederci. Rigenerarsi dimenticando l’orologio, la fretta e, per un po’, i problemi e gli affanni di tutti i giorni.
- cellulare: uso limitato, limitatissimo anche se sembra impossibile (i più coraggiosi lo lasciano a casa). Evitare di controllare l’ultimo post su Facebook, o il feed di Instagram, la mail che non abbiamo ancora letto. Tornare padroni dei nostri pollici e della facoltà di tenerli fermi. Per un po’.
- zero assembramenti: per tutelare la salute, certo, ma anche per riscoprire un’idea di tranquillità.
- i giochi di una volta … e l’ultima
Felicità: regalarsi una giornata all’insegna del relax, tornare a casa felici, forse con una nuova idea di libertà.
Lascia un commento