“Il caffè più bello della città! Un luogo dove nascono idee, si danno balli, si celebrano eventi, un luogo dove si incontrano letterati e sapienti, sale eleganti, all’ultima moda … Un caffè degno di un principe…”
Saranno stati questi i pensieri che attraversarono la mente di Antonio Pedrocchi, famoso caffettiere bergamasco quando nella prima metà dell’800 decise di dare il via all’impresa?
Chi lo sa? Comunque il signor Antonio commissionò il lavoro all’architetto veneziano Jappelli che concepì l’edificio in stile neoclassico (la parte sud è in stile neogotico).
Il successo fu istantaneo, i pavimenti solcati dalle celebrities dell’epoca come Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse, De Musset … Tra i suoi tanti estimatori ottocenteschi anche il romanziere Stendhal che il Pedrocchi lo conosceva bene, citò il caffè e il suo celebre fondatore nel famosissimo romanzo “La Certosa di Parma”.
Sono stata a Padova di recente e il Pedrocchi è stata una delle prime mete.
Il Caffè a Padova è ancora oggi un’istituzione, un’icona che è patrimonio della città, infatti è di proprietà del Comune, non si può venire a Padova e non visitarlo. Si trova nel cuore della città e oltre al caffè e alla pasticceria (con la famosa torta Pedrocchi) è possibile assaggiare i piatti della tradizione veneta.
Al piano superiore si trovano sale straordinarie, opulenti, sembra siano state immaginate come un vero e proprio percorso iniziatico alla … massoneria. Oggi ospitano il Museo del Risorgimento e dell’età contemporanea.
La curiosità: il Pedrocchi era conosciuto come il caffè senza porte, è stato aperto infatti non-stop h24 fino al 1916! Ho scoperto quindi che Padova è la città dei 3 “senza”:
- la città di un caffè senza porte
- di un prato senza erba
- di un santo senza nome.
Ho scattato alcune foto delle sale bianca, rossa, verde … e poi naturalmente, mi sono seduta e ho terminato la visita con il rito di un ottimo caffè!
Tornerò presto ad assaggiare il famoso caffè alla menta nella versione estiva, promesso!
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