“Vestiva di nero, con una scollatura a punta sul petto, portava tra i capelli di un biondo cinereo una gran mezzaluna di brillanti a somiglianza di Diana e agitava un gran ventaglio di piume rosse con gesti repentini”
Gabriele D’Annunzio
Ho scelto un testimonial straordinario per introdurre il tema di oggi: Gabriele D’Annunzio, le parole sono infatti tratte dalla sua celebre opera “Il Piacere”. Gabriele, poeta e fine esteta che amava moltissimo le donne, le descriveva in modo sublime. Ogni dettaglio di una mise, che fosse un gioiello raffinato o il ricamo di un broccato, colpiva la sua attenzione.
L’ho presa un po’ alla lontana per parlare dell’inserto domenicale “Les modes et toilette” datato 1905 che ho scelto come ” mio pezzo da museo” per partecipare alla challenge lanciata dalla Fondazione Musei Senesi. L’inserto di moda appartenuto alla bisnonna Stella ha rivisto la luce dopo aver trascorso parecchi anni in una soffitta polverosa. Sopravvissuto a vari traslochi, la carta ingiallita, mi parla di un mondo che non esiste più.
Sfogliare le pagine è fare un tuffo nel passato: le donne illustrate sono sottili figurine costrette in rigidi corsetti, immerse in nuvole di crinoline. Gli articoli scritti in francese, agli albori del 1900 la moda era solo Parigi, parlano della mise perfetta per passeggiare al Bois de Boulogne o per una serata a teatro. E poi cene eleganti, decorazioni floreali per la tavola, le prime escursioni a Biarritz o in località termali. Ne emerge un ritratto di donna che deve compiacere l’uomo più che sé stessa (indossare tutti i giorni un busto stretto, doversi cambiare più volte al giorno mise complicate non aiutava certo la donna a sentirsi libera e indipendente!)
Però, sorpresa!, in un articolo scritto dalla contessa Eliane (nome vero o di fantasia?) si legge: “Da qualche anno le nostre sarte di grido, le nostre celebri modiste hanno il merito di rivendicare il fatto che non esercitano un mestiere che può essere più o meno lucrativo bensì un’ arte che esige gli stessi studi speciali che ogni arte e scienza esigono…”
Le donne rivendicano dunque un ruolo che non è solo quello di semplici sarte ma di artiste: scelgono le stoffe e inventano look copiati fuori dalla capitale. Inutile ricordare che fino ad allora gli artisti riconosciuti erano solo uomini, pochissime artiste sono entrate con questo nome nella storia dell’arte.
Sbirciando tra i social ho scovato la parure di gioielli perfetta da indossare con queste toilette, la foto è stata pubblicata su Instagram dal Met, The metropolitan museum of art di New york, collana pettine e spilla ornata di perle e gemme su una base di oro smaltato, un’autentica opera d’arte disegnata proprio da una donna Florence Koehler e datata, guarda caso, proprio 1905!
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