Cominciamo il lunedì con un salto indietro nel tempo, voilà, 1934, modello di Elsa Schiaparelli Momento topico, siamo in piena age d’or Schiaparelli.
In questo stesso anno è ritratta sulla copertina di Time, prima designer donna, un trionfo. Tutti vogliono vestire i suoi abiti (insieme a quelli di una certa mademoiselle Coco).
Ma chi è Elsa?
Un’artista, designer visionaria, intellettuale curiosissima, creatrice che non conosce riposo, un’anticipatrice assoluta e per me, un genio del marketing. Schiaparelli è soprattutto il momento in cui la moda incontra l’arte. Dada, surrealismo, cubismo, Dalì, Tzara, Cocteau, Man Ray solo per citare alcuni tra i suoi amici e sostenitori. Ribelle, coraggiosa, intraprendente, vitale, del genere di donna “decido io chi voglio essere e la vita che voglio fare”, non così scontato negli anni ’20! Di nobili origini, figlia di intellettuali poetessa mancata, ebbe una vita avventurosa, conobbe alti e bassi spostandosi tra Italia, Francia Inghilterra, Stati Uniti. Non basta un post per parlare di Schiap. Un matrimonio, poi fallito, una figlia poi il nuovo lavoro come “creatrice di sogni”.
Fu tra le prime a occuparsi di sportswear. Tutto cominciò da certi maglioncini bicolore con fiocchi effetto trompe-l’oeil in un momento in cui i maglioncini non se li filava nessuno. Certo, Mademoiselle Chanel creava in quel periodo completi in maglia per signore ma non erano altrettanto arditi, rivoluzionari. Visti, presi! Gli Stati Uniti l’amarono fin da subito, accolsero le novità con entusiasmo e cominciarono a ordinare. Le novità dell’italiana, come la chiamano, piacciono e si vendono. Schiaparelli è il nuovo, l’inusuale ma è anche chic, eleganza. La maison cresce e arriva a contare 800 dipendenti.
Tip del giorno: vivi la vita con coraggio, osa!
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