Ho già detto di come Elsa Schiaparelli abbia segnato il momento cruciale (e ufficiale) in cui la moda incontra l’arte. Ma come è potuto accadere?
Grazie al passaparola tra i suoi amici artisti, un giorno qualcuno di loro deve averle detto: “guarda Elsa, ti faccio conoscere un tizio, è davvero interessante, ti sorprenderà, si chiama Salvador Dalì”.
Collaborando con Dalì (e con altri artisti) Elsa estrae dal cappello a cilindro con magistrali coup de theatre creazioni incredibili: l’abito scheletro, il vestito da ballo con una gigantesca aragosta sul davanti, il portacipria con quadrante telefonico su cui si poteva scrivere il proprio nome, il cappello a forma di scarpa rovesciata con tacco … Eccentricità, divertimento, stupore, questo suscitavano le sue creazioni.
Oggi siamo abituati a vedere di tutto ma all’epoca non si era mai visto nulla del genere, lei è stata la prima a osare, ad aprire la strada. Ma attenzione in Schiaparelli l’artificio non nasconde il vuoto ma sostanza. I suoi vestiti sono incredibilmente chic, non dimentichiamo che ha studiato da quel genio tormentato che è Poiret prima di scovare la propria strada. Altra parolina magica connessa a Schiaparelli è Rosa Schocking. E’ forse un colore inventato da Schiaparelli? Nooo, nell’universo pantone esisteva già ma lei, geniale, gli ha dato un nome… ma non voglio anticipare altro. Intanto vi lascio con il
TIP DEL GIORNO Se hai amici artisti non sottovalutarli!
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