E poi è arrivato il virus. Abbiamo vissuto mesi di incertezza, chiusi in casa a ripensare le nostre vite, ansiosi di ripartire, di superare questo terribile momento.
Per chi era in città, i parchi chiusi, gli occhi fissi sulla piantina che cresceva striminzita sul balcone, il desiderio di tuffarsi nel verde, di perdere lo sguardo nell’orizzonte, che si faceva prepotente.
Le parole della città in questo periodo sono state: densità abitativa, scarsità di spazi verdi, di aria pulita, mobilità.
In campagna le cose sono andate diversamente, il verde e il distanziamento sociale non erano un problema, caso mai c’erano altre criticità da affrontare.
Questo periodo ha evidenziato, con una riga gialla, spessa due dita, come sia necessario e vitale ripensare, ridisegnare il rapporto dell’uomo con la natura.
L’Italia è fatta oltre che di città di borghi, piccoli centri ricchi di storia, arte, cultura e saper fare (agricoltura e artigianato). realtà straordinarie. Alcuni, con meno di 5.000 abitanti, purtroppo, temono lo spopolamento.
Oggi le parole del borgo sono: fragilità, protezione, valorizzazione, cura.
Già, prendersi cura. Abbiamo bisogno della bellezza dei nostri borghi.
I borghi sono le persone. Le famiglie che li abitano.
Nel bell’articolo apparso nel magazine “F” Stefano Boeri, famoso architetto, ha lanciato un piano: che le grandi città d’Italia adottino i seimila borghi (con meno di 5.000 abitanti) a rischio di abbandono disseminati sul territorio italiano. E’ una bella idea!
Nelle Marche i borghi sono tanti, uno diverso dall’altro, con un’identità, una storia da salvaguardare e tramandare.
I tanti turisti italiani e stranieri che ogni anno arrivano nelle Marche osservano incantati le casette fatte di pietra, gli scorci di campagna ondulata che affiorano tra le viuzze, rapiti da tanta bellezza, arte e cultura. Assaporano la genuinità del cibo, le prelibatezze dell’entroterra. Desiderano vivere appieno l’esperienza della vacanza nella “campagna marchigiana” (alcuni si sono addirittura trasferiti a vivere qui).
I borghi sono la nostra storia, la nostra ricchezza.
(Ti è venuta qualche idea su come valorizzare i nostri borghi? Condividila pure nei commenti al post nella mia pagina Facebook.)
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