Da appassionata di giardini oggi sono felicissima di presentarti l’ospite dell’aperitivo virtuale, Luca Orciani, che ha avuto la bellissima idea di creare un sito web sui giardini storici delle Marche. Questo tipo di turismo, visitare ville e giardini storici, diffuso da anni in Italia e all’estero, è in espansione e coinvolge un’amplia platea di appassionati, curiosi, amanti della natura e del bello. Costituisce inoltre un eccellente volano economico per il territorio. Nelle Marche non esisteva una vera e propria rete di giardini storici prima dell’iniziativa di Luca mentre su territorio nazionale esiste da anni il circuito Grandi Giardini Italiani https://www.grandigiardini.it/ fondato dalla competente e brava Judith Wade (con cui di recente ho avuto una piacevolissima conversazione “green”).
Nel sito Giardini delle Marche https://www.giardinidellemarche.it/ trovi tutte le informazioni per pianificare la visita, è un servizio molto utile visto che alcuni giardini sono aperti al pubblico solo in alcuni periodi, giorni della settimana o dietro appuntamento (puoi seguire anche la pagina Facebook e il profilo Instagram).
Luca ha anche fondato l’Associazione culturale Giardini delle Marche che promuove e valorizza la ricchezza, alle volte sconosciuta agli stessi marchigiani, dei giardini storici presenti sul territorio. L’associazione, nata da poco, vedrà sicuramente ampliare l’offerta dei giardini nei prossimi anni rendendoli fruibili con eventi di qualità come concerti, appuntamenti enogastronomici … tutti rigorosamente all’aperto!
La passione per i giardini e l’architettura ha ispirato Luca a fondare un brand di arredo di giardini e terrazze, Villa Dorica, che coniuga stile e eleganza valorizzando le eccellenze artigianali italiane. E ora, l’intervista.
F. Comincio da una curiosità, come è nata la tua passione per i giardini?
Luca Orciani: Probabilmente la passione per il bello e per la natura è sempre stata parte di me fin da bambino. Ho avuto l’enorme fortuna di crescere a Portonovo, dove i miei gestivano un campeggio, in un contesto naturalistico unico, e credo che questo mi abbia segnato nel profondo. I miei genitori erano anche appassionati viaggiatori, e mi rivedo ancora, a dieci anni, sulla terrazza della reggia di Versailles, con i giardini davanti a me, a bocca aperta e con gli occhi sgranati! Poi quando ho iniziato a prendermi cura di uno spazio dove creare il giardino di famiglia, mi è venuto naturale, anziché limitarmi a piantare rose e gerani, disegnare parterres con siepi di bosso… Nel frattempo continuavo a visitare giardini, raccogliendo idee e prendendo spunti.
F. Parliamo di bellezza e benessere, il giardino ha un valore terapeutico …
L. O. Si, ormai c’è un’ampia letteratura scientifica sull’efficacia degli healing gardens, ovvero i giardini che curano. Dico sempre che in un giardino curato e ben arredato, oltre all’effetto terapeutico del verde, c’è quello dell’arte e della bellezza, anch’essi portatori di profonde emozioni che migliorano il nostro umore e la nostra capacità di autoguarigione dalle sofferenze del corpo e da quelle dell’anima. I giardini terapeutici sono stati ampiamente adottati in Nord Europa per la cura e la prevenzione delle depressioni.
F. I giardini delle Marche … quali giardini stupendi si possono visitare? Ci vuoi parlare dei tuoi progetti legati al meraviglioso mondo dei giardini?
L. O. Abbiamo molti giardini, la maggior parte poco noti agli stessi Marchigiani. Quelli ufficialmente aperti ai visitatori, da nord a sud sono:
- Villa Imperiale
- Villa Caprile
- Villa Cattani Stuart (tutte attorno a Pesaro)
- il “protogiardino” pensile di Palazzo Ducale ad Urbino
- il giardino delle Rose Perdute sempre nei pressi di Urbino
- i giardini della Rocca d’Ajello a Camerino
- il recente Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati
- Villa Buonaccorsi a Potenza Picena
- il Borgo Storico Seghetti Panichi a Castel di Lama
Poi abbiamo tre orti botanici gestiti dalle università di Urbino, di Camerino e Ancona (presso la Selva di Gallignano).
Molti altri sono visibili solo in particolari occasioni o su richiesta: Villa Miralfiore a Pesaro, Palazzo Marcinforte a Camerano, Villa Simonetti ad Osimo, Villa Sgariglia a Grottammare, Le tenute Brachetti Peretti a Tolentino, la villa che fu di Beniamino Gigli a Loreto, Villa Luzi Votalarca a Treia e molti altri ancora.
Con l’associazione Giardini delle Marche, ancora in embrione causa Covid, la prima attività che ci aspetta è proprio quella della mappatura e catalogazione di tutti i giardini della regione, delle essenze presenti, soprattutto quelle autoctone o storiche.
Oltre all’attività di Giardini delle Marche personalmente mi occupo di giardini anche con l’attività di Villa Dorica, un brand che propone strutture e arredi classici da giardino, dalle serre in stile vittoriano ai tavoli di ceramica, dai vasi provenzali a quelli in terracotta artigianale toscana.
F: Il tuo giardino (parco) preferito in Italia e all’estero …
L. O. In Italia il mio preferito è il giardino dell’Isola Bella sul Lago Maggiore. Creato per stupire, aggirarsi per l’isola-giardino sembra di vivere un sogno, con architetture inaspettate ad ogni angolo e pavoni bianchi che attraversano i vialetti… All’estero, a parte Versailles ed in generale tutti i giardini disegnati da Le Notre, sempre per questo impatto fortemente onirico, il giardino di Claude Monet a Giverny.
F: Il tuo luogo del cuore nelle Marche e il rapporto con la tua terra.
L. O. Portonovo, lontano dalle affollate spiagge estive, è il mio luogo dell’anima. Un po’ per la mia storia personale e poi perché rappresenta l’abbraccio ideale tra il verde ed il mare. Il legame con la mia terra, che per tratti della mia vita ho sofferto, è fortissimo, basti pensare al nome che ho scelto per la mia attività “Villa Dorica”. In tutto ciò vorrei davvero fare qualcosa di importante per la mia regione e per la mia città che da sempre è troppo poco capoluogo. Ho molti progetti in tal senso, spero solo di realizzarne alcuni.
F. Mi piacerebbe se regalassi ai lettori del blog un tip, un consiglio personale …
L. O. Trovate il modo di trascorrere almeno un’ora alla settimana (5 ore al mese sono ritenute sufficienti per rigenerarsi), in solitudine in un angolo di verde. L’alba ed il tramonto sono i momenti ideali. Fatelo con consapevolezza: spento lo smartphone, lasciate andare i pensieri ed i giudizi ricorrenti su di voi e sugli altri concentrandovi su ciò che vi sta attorno. Notate i suoni, i colori, gli odori, le foglie mosse dal vento, e tutte le forme di vita che popolano ogni centimetro attorno a voi. E sentitevi fortunati di essere lì, a vivere il momento presente. Se lo fate con regolarità riuscirete a vivere con maggiore distacco le emozioni negative che la vita, in particolare in questi periodi di restrizioni sociali, purtroppo ci regala a piene mani.
Grazie, Luca per i suggerimenti preziosi e i consigli di benessere!
Io ho già segnato sullo smartphone il prossimo giardino da visitare … quale sarà il tuo? Se ti va, condividilo pure nel commento sotto e se desideri approfondire l’argomento ti lascio di nuovo il link ai Giardini delle Marche.
Laura
Cara Francesca, leggendo questa bellissima pagina mi hai fatto venire voglia di tornare alla selva di Gallignano ……perché non facciamo lì la nostra prima “passeggiata in rosa” ?
FRANCESCA
Splendida idea! A presto